Parlamento Ue: elezione presidente, i dubbi dei Verdi, le parole di Tajani e Pittella

(Strasburgo) Mentre si prepara la seconda votazione per l’elezione del presidente dell’Europarlamento (lo scrutinio è fissato alle 13), i più critici rispetto all’alleanza tra Popolari e Liberali per eleggere Antonio Tajani sembrano essere i Verdi. Ska Keller, leader dei Verdi in emiciclo, si dice contraria alla nuova alleanza tra “conservatori e liberali” all’interno dell’Assemblea e sostiene che in un eventuale ballottaggio “noi comunque non voteremo per Tajani”. “Un ex-commissario che, come presidente del Parlamento Ue, dovrebbe controllare la Commissione, non mi convince”. Concetto rafforzato dal co-capogruppo dei Verdi, Philippe Lamberts, che dice: “Con Tajani il Parlamento resterà una istituzione sottoposta alla Commissione e al Consiglio”. Imbarazzo evidente in casa Liberaldemocratica: il capogruppo Guy Verhofstadt, che ha rinunciato alla propria candidatura per l’accordo con i Popolari, in tarda mattinata ha disdetto una conferenza stampa precedentemente convocata. I Socialisti e democratici sono “spiazzati” – spiega un eurodeputato fuori dall’aula – per l’accordo tra Ppe e Liberali. La vasta area euroscettica o antieuropea dell’emiciclo per ora invece non si pronuncia ma circolano voci di un eventuale appoggio ad Antonio Tajani nel corso delle prossime votazioni o del ballottaggio. Nel frattempo in aula si moltiplicano gli eurodeputati che si fanno fotografare con Antonio Tajani, che a questo punto appare, secondo i rumors a Strasburgo, come il più probabile nuovo presidente del Parlamento europeo.
Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e democratici e candidato alla presidenza dell’assise, in aula ha dichiarato: “Non ci sarà più una grande coalizione, un’intesa privilegiata tra i grandi gruppi, perché c’è bisogno di chiarezza, di una visione limpida e civile” per il futuro dell’integrazione europea. “Io voglio – ha aggiunto Pittella – un’Europa più coraggiosa, vicina ai cittadini, attenta alle diversità. Un’Europa interprete dell’etica cristiana della cura delle persone” e “capace di stare vicina ai cittadini”. Antonio Tajani dal canto suo ha affermato: “Io credo nell’Europa, ma oggi abbiamo bisogno di cambiare, abbiamo bisogno di un Parlamento forte, di un presidente con esperienza. Io metto i miei 23 anni di esperienza europea al servizio di questo Parlamento”.

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