Panama: i vescovi iniziano il cammino verso la Gmg e guardano con preoccupazione al sistema educativo e sociale del Paese

La Conferenza episcopale di Panama, riunitasi in assemblea dal 9 al 13 gennaio, ha emesso dopo la conclusione dei lavori un lungo comunicato sulla situazione ecclesiale e sociale del paese. Molti i punti toccati: dalla Gmg che si terrà proprio a Panama nel 2019 alla situazione dell’infanzia, dal sistema a educativo alla nonviolenza. I vescovi hanno naturalmente iniziato a preparare la Giornata mondiale della gioventù (l’evento si svolgerà nei primi mesi dell’anno per le situazioni climatiche del paese) e invitano i fedeli a pregare “perché la Gmg apra le porte dei propri cuori e delle proprie case per creare le condizioni spirituali e strutturali per ricevere centinaia di migliaia di giovani pellegrini”. Un primo incontro dei giovani panamensi, in vista del grande appuntamento mondiale, si terrà a Chitré dal 2 al 5 febbraio. I vescovi proseguono il loro messaggio invitando ad ascoltare il messaggio del Papa per la Giornata della pace e scegliere la nonviolenza per “cambiare radicalmente” la realtà del Paese, dato che “ci troviamo avvolti da un ambiente violento in tutti gli ambiti della nostra vita: in famiglia, nelle strade, nei mezzi di comunicazione, nei social network”.
La Chiesa panamense chiede poi una speciale protezione per l’infanzia e una difesa “dai nuovi Erode” che rubano ai bambini l’innocenza attraverso il lavoro minorile, la schiavitù, la prostituzione, il rapimento, l’emigrazione forzata. Nel documento si punta l’indice sui “pandilleros”, i mafiosi, i mercanti di morte. Al tempo stesso di promette “tolleranza zero” di fronte agli abusi su minori commessi da sacerdoti”. I vescovi, rispetto alla realtà nazionale, scrivono di vedere “con preoccupazione i tentativi di voler imporre l’ideologia di genere attraverso il sistema educativo”. E non mancano di denunciare che proprio il sistema educativo del Paese “è ormai collassato”, come dimostrato dal crescente numero di fallimenti scolastici, che “non solo mettono in evidenza l’insuccesso dello studente, ma di tutta la società panamense”. Ancora, la Chiesa chiede di passare dal semplice assistenzialismo a una complessiva “promozione umana”, denuncia i livelli sempre più alti di corruzione e auspica che il Paese riscopra i vincoli di unità e fraternità verso tutti, a cominciare dai migranti (soprattutto haitiani e colombiani) che giungono nel Paese dai confini colombiani.

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