Biotestamento: maggioranza divisa, per l’Aula rischio slittamento

(DIRE-SIR) Alla Camera entra nel vivo la discussione sul testamento biologico. Dopo circa un anno dall’avvio dell’iter in commissione delle 16 proposte di legge depositate, domani l’ Ufficio di presidenza della Affari sociali deciderà i tempi del voto sui quasi 3 mila emendamenti arrivati per la maggior parte da centristi e Lega contrari al ddl messo a punto dalla relatrice Pd Donata Lenzi. E già si preannuncia battaglia all’interno della maggioranza. Partito democratico e Ncd sono su posizioni opposte. I Dem intendono portare avanti la legge. I centristi, alla luce di un probabile asse Pd-M5s sulla materia, temono una forzatura su tempi dell’esame. “Finalmente forse riusciamo fare una cosa di natura parlamentare- spiega la relatrice Lenzi- noi vogliamo assolutamente arrivare all’approvazione del testo. Speriamo di farcela vista la mole di proposte di modifica”. Il ddl è già calendarizzato in aula a Montecitorio per il 30 gennaio con la formula “ove conclusi i lavori in commissione”. Questo non garantisce l’approdo in assemblea entro la fine del mese, tanto che diversi componenti della commissione non credono che i tempi decisi dai capigruppo saranno rispettati. “E’ chiaro- dice il presidente della commissione Mario Marazziti- che la gran parte degli emendamenti sono ostruzionistici, solo 300-400 sono di merito, quindi bisogna capire se continua questo atteggiamento o se i gruppi decidono un esame di merito, anche modificando il testo se necessario. Lo capiremo la prossima settimana quando avremo anche in commissione una presenza robusta del governo, adesso è impossibile dire se riusciremo ad andare in aula il 30”.
Il presidente della commissione Affari sociali della Camera oggi ha dato le ammissibilità sulle proposte di modifica al biotestamento. “Sono stati ammessi praticamente tutti gli emendamenti – riferisce Marazziti – eccetto quelli presentati dalla deputata Udc Paola Binetti che citavano articoli della Costituzione che non c’entrano con il tema. Ho poi invitato al ritiro quelli di Ncd che vorrebbero escludere dalle Dat chi ha commesso reati penali che mi sembrano a rischio incostituzionalità”. Insomma, conclude Marazziti, “non c’è stato un taglio corposo degli emendamenti, siamo ancora a un numero da record”. Dall’area centrista si teme che il Partito democratico voglia fare una ‘forzatura’ sul testamento biologico anche perché i numeri in commissione e in aula ci sono. A favore del ddl Lenzi, spiega la deputata Udc Paola Binetti, “c’è praticamente tutto il Pd, con alcuni ‘maldipancia’, Sinistra italiana e M5s. Forza Italia ha posizioni divergenti al suo interno. Contro il ddl ci sono i ‘fittiani’, noi dell’Udc, Ap-Ncd, la Lega, Democrazia solidale”. Secondo Binetti, il testo “è decisamente peggiorativo rispetto alla proposta Calabrò” che nella scorsa legislatura si arenò alla Camera dopo un tormentato iter in Senato.
Nella versione Lenzi, osserva Paola Binetti, “ogni problema è enunciato ma non è affrontato: se tu dici che ogni paziente può rifiutare ogni forma di trattamento, compresi la nutrizione e la idratazione e non metti nessun paletto, in pratica spalanchi davvero la porta alla eutanasia e potrebbe chiedere di essere aiutato a morire il paziente depresso”. Binetti critica poi il fatto che non si precisa che il paziente debba essere in stato avanzato o terminale della malattia per chiedere il ‘fine vita’ e “il medico – conclude – è ridotto a un mero esecutore. Se si mette in primo piano la volontà del paziente, ditemi allora perché non possiamo dargli stamina o la cura Di Bella. Dove sta il limite tra il dare al malato quello che lui chiede e quello che invece gli serve?”. Molto dura anche Eugenia Roccella secondo la quale siamo di fronte a “un testo molto superficiale e decisamente eutanasico, inapplicabile sul piano tecnico. Noi nella scorsa legislatura sul testamento biologico non abbiamo fatto forzature e infatti il testo è rimasto un anno alla Camera. Visto che si parla di vita e di morte, temi delicati, bisogna avere il tempo necessario per approfondire tutti i punti del testo”. Per la parlamentare di ‘Idea’ è escluso che per il 30 gennaio si possa andare in aula “senza forzature e se non c’è una voglia sotterranea di parte del Pd di creare difficoltà alla maggioranza, creare l’incidente e andare al voto”.

(www.dire.it)

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