Austria: Leitenberger (Pro Oriente), unità dei cristiani, “cercare dialogo anche in ciò che ci separa”

Presentando la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) sulle pagine del portale della Chiesa cattolica austriaca, www.katholisch.at, Erich Leitenberger, portavoce della Fondazione “Pro Oriente” e del Consiglio mondiale delle Chiese in Austria, pone la questione del dialogo ecumenico che è fondamentale laddove persistono ancora divergenze tra cristiani: “Dove dialogare sinceramente anche su ciò che ci separa?”, si domanda Leitenberger nel suo intervento, sottolineando come negli anni il clima ecumenico si sia “rilassato”: il problema, secondo Leitenberger, è che “l’ecumenismo è diventato negli ultimi decenni simile a un impiego di tutti i giorni, più o meno ritualizzato. Nessuno desidera fare all’altro alcun danno”. Ma per l’esperto questa è anche una benedizione: “Grazie al cielo! I più anziani si ricorderanno che, anche 50 o 60 anni fa, assurde ‘condanne’ reciproche erano comuni in Austria tra i cristiani”. Leitenberger analizza l’evoluzione dell’ecumenismo attraverso i segni della fede. E se per i cattolici questa settimana di preghiera è “nel segno del 50° anniversario del Concilio Vaticano II”, per i riformati si parla di “un movimento iniziato più di 100 anni fa” e “non fa male ricordare che il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli nel 1920 pubblicò un’enciclica nella quale tutti i cristiani sono chiamati alla riunificazione”. Secondo Leitenberger “l’ecumenismo di cui siamo così orgogliosi oggi è anche frutto delle sofferenze nel XX secolo dei cristiani ortodossi tra Costantinopoli e Mosca”

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy