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Sinodo dei giovani: mons. Bacouni (Haifa), “anche in Terra Santa nuove generazioni si stanno allontanando dalla Chiesa”

(dall’inviato Sir a Betlemme) “Anche da noi le nuove generazioni si stanno allontanando dalla Chiesa. Evangelizzare i giovani è una delle sfide più difficili che le Chiese di Terra Santa sono chiamate a fare fronte”. Così monsignor George Wadih Bacouni, vescovo melkita di Haifa e co-presidente dell’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, affronta il tema dei giovani e la Chiesa parlando a margine di un incontro, ieri a Betlemme, con il Coordinamento dei vescovi per la Terra Santa nel quale sono stati affrontati diversi argomenti, tra i quali l’instabilità politica, il conflitto irrisolto israelo-palestinese, la crisi economica. Temi che sono anche le cause principali dell’emigrazione di tanti giovani di questa regione che, spiega il vescovo, sembrano sempre più attratti dalla “crescente secolarizzazione”. Per questo, afferma, “il Sinodo indetto dal Papa per i giovani che si terrà nel 2018 potrà aiutarci a capire meglio come avvicinarli e ascoltarli. Bisogna andare da loro questa è la prima cosa. Non è più tempo di aspettarli nella Chiesa o nei nostri uffici”. Nonostante l’alta percentuale di giovani nella popolazione, soprattutto palestinese, dice mons. Bacouni, “le nostre chiese sono sempre piene di persone anziane che non lasciano posto ai giovani. Anche gli operatori pastorali invecchiano ma sono restii a lasciare spazio. Quella novità auspicata dal Papa per la Chiesa, i giovani, sembra essere ancora lontana. Diciamo che i giovani sono il futuro della Chiesa ma non li lasciamo lavorare”.

Ad allontanare i giovani dalla Chiesa sono, secondo il vescovo melkita, anche “l’errata comprensione del concetto di laicità e gli scandali di alcuni uomini di chiesa, riferibili non ad abusi sessuali ma ad una testimonianza di vita poco confacente alla vita sacerdotale e religiosa”. Altro ostacolo nel cammino della Chiesa verso i giovani, ravvisato dal presule, è quello di “natura ecumenica”. “In Terra Santa – spiega – abbiamo la presenza di tante Chiese e di diversi riti. Ognuna di queste cerca di appropriarsi della propria gioventù e per questo non esiste collaborazione tra Chiese. Il timore è quello di perdere la propria identità. Bisogna invece cercare di vedere come rimettere Cristo, e il bene dei giovani, al centro della missione”. Circa la presenza di giovani della Terra Santa al Sinodo del 2018, mons. Bacouni non ha dubbi: “ci saranno anche i nostri giovani che porteranno la loro testimonianza, che assume ancora più valore se posta alla luce delle difficoltà di questa Terra dove sono chiamati a vivere la loro vocazione. La speranza che nutro è che con il Sinodo la Chiesa cambi il suo atteggiamento verso i giovani”.

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