Brasile: terza rivolta carceraria in pochi giorni. Arcivescovo di Natal, “urge riflessione sulle nostre carceri”

Dopo il massacro che ha avuto luogo nella notte di sabato 14 gennaio, quando circa trenta prigionieri sono stati uccisi durante una rivolta e un combattimento tra bande rivali nel penitenziario statale brasiliano di Alcaçuz nella regione metropolitana di Natal, dom Jaime Oliveira Rocha, arcivescovo di Natal, ha espresso “grande rammarico e tristezza”: “Senza alcun dubbio è necessaria una riflessione urgente sulle condizioni delle nostre carceri. Supplichiamo il buon Dio di placare gli spiriti di quei fratelli affinché rinuncino alla violenza, e perché la società e lo Stato cerchino il dialogo e trovino il modo per affrontare i problemi che coinvolgono il nostro sistema carcerario”. In tutte le messe di oggi si è pregato, continua il comunicato, perché “Dio abbia misericordia per coloro che hanno perso la vita e per tutti coloro che sono nelle carceri. Come ha detto bene Papa Francesco, questi dovrebbero essere luoghi di umanizzazione e di speranza per il cambiamento. Dovrebbe essere un ideale di tutti i brasiliani il costruire un Paese nel quale i cittadini abbiano opportunità di vita dignitosa, con diritti e doveri per tutti, e non una patria di esclusi e marginali”. Quella accaduta è già la terza rivolta carceraria del 2017 in Brasile. Le altre due si sono verificate a Manaus, capitale dello stato di Amazonas (60 vittime), e a Boa Vista, nello stato di Roraima (una trentina di vittime).

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