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Sinodo sui giovani: documento preparatorio, giovani non “contro” ma “senza Dio”. Vogliono Chiesa “più vicina alla gente”

“Tendenzialmente cauti nei confronti di coloro che sono al di là della cerchia delle relazioni personali, i giovani nutrono spesso sfiducia, indifferenza o indignazione verso le istituzioni”. È l’analisi del documento preparatorio del Sinodo sui giovani. “Questo non riguarda solo la politica, ma investe sempre più anche le istituzioni formative e la Chiesa, nel suo aspetto istituzionale”, si legge nel testo diffuso oggi: “La vorrebbero più vicina alla gente, più attenta ai problemi sociali, ma non danno per scontato che questo avvenga nell’immediato”. Tutto ciò si svolge “in un contesto in cui l’appartenenza confessionale e la pratica religiosa diventano sempre più tratti di una minoranza e i giovani non si pongono ‘contro’, ma stanno imparando a vivere ‘senza’ il Dio presentato dal Vangelo e ‘senza’ la Chiesa, salvo affidarsi a forme di religiosità e spiritualità alternative e poco istituzionalizzate o rifugiarsi in sette o esperienze religiose a forte matrice identitaria”. “In molti luoghi la presenza della Chiesa si va facendo meno capillare e risulta così più difficile incontrarla – si fa notare nel documento – mentre la cultura dominante è portatrice di istanze spesso in contrasto con i valori evangelici, che si tratti di elementi della propria tradizione o della declinazione locale di una globalizzazione di stampo consumista e individualista”.

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