Papa Francesco: udienza, “a noi piacciono tanto gli idoli”, “compriamo false speranze” come la “stupidaggine” dei veggenti

“A noi piacciono gli idoli, ci piacciono tanto!”. Lo ha esclamato, a braccio, il Papa, che ai 6mila fedeli presenti oggi in Aula Paolo VI ha denunciato come a volte cerchiamo “consolazioni effimere” e “pensiamo di poterle trovare nella sicurezza che può dare il denaro, nelle alleanze con i potenti, nella mondanità, nelle false ideologie”. A volte, invece, “le cerchiamo in un dio che possa piegarsi alle nostre richieste e magicamente intervenire per cambiare la realtà e renderla come noi la vogliamo; un idolo, appunto, che in quanto tale non può fare nulla, impotente e menzognero”. Poi Francesco ha raccontato un aneddoto personale: “Una volta a Buenos Aires – ha detto –  dovevo andare da una chiesa all’altra, mille metri più o meno, li ho fatti camminando. C’è un parco in mezzo e nel parco c’erano piccoli tavolini, ma tanti, dove c’erano seduti i veggenti ed era pieno di gente, facevano anche la coda. Tu gli davi la mano e lui incominciava, il discorso è sempre lo stesso: ‘C’è una donna nella tua vita, c’è un’ombra che viene…’ ma tutto riusciva bene”. “E poi pagavi, e questo ti dà sicurezza”, ha proseguito Francesco definendo tale atteggiamento “una stupidaggine: ma questo è un idolo”. “Sono andato dal veggente, dalla veggente, mi hanno tirato le carte – io so che nessuno di voi fa queste cose – e sono riuscito meglio”, ha commentato il Papa sempre a braccio: “Mi fa pensare a quel film, ‘Miracolo a Milano’: 100 lire, ti fai pagare perché ti lodino e ti diano una falsa speranza”. “Questo è l’idolo e noi siamo tanto attaccati agli idoli, compriamo false speranze”, ha denunciato Francesco: “E di quella speranza che ci ha dato gratuitamente Cristo, che ha dato la sua vita per noi, non ci fidiamo tanto”.

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