Papa a Mosca: mons. Pezzi (arcivescovo), “visita in Russia non è più un problema”

“Non avere paura di incontrarsi”. È questo il “passo più importante” che le Chiese in Russia devono fare ma molte cose sono cambiate e sono in evoluzione. A fare il punto, per il Sir, sulla vita ecumenica in Russia, dopo l’incontro a Cuba di Papa Francesco e il Patriarca Kirill, è monsignor Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca e presidente della Conferenza episcopale della Federazione russa. “Mi sembra che dopo Cuba, e cioè dopo il contraccolpo che non è stato facile per la Chiesa ortodossa in Russia, oggi si possa dire che una visita del Papa in Russia non sia più un problema”, osserva Pezzi, che chiarisce: “Non so dire quanto occorrerà aspettare. Però penso che si possa percepire che non è vista come problematica”. Insomma il “contraccolpo” che in alcuni ambienti ortodossi c’è stato sull’incontro a Cuba è “stato bene assorbito”. “Non erano tanti – spiega l’arcivescovo – ma erano molti rumorosi. È passato. E questo ha permesso soprattutto al Patriarca, ma anche ad altri, di poter ridare le ragioni di quell’incontro. E sono stati convincenti. Si può anche continuare a discutere se l’incontro sia stato politico, culturale, di fede ma certamente questa onda di impatto molto forte è passata e soprattutto ha lasciato una maggiore tranquillità sul fatto che Francesco possa venire a visitare la Russia. Noi stiamo facendo il tifo”. Il Papa a questo riguardo – tiene subito a precisare mons. Pezzi – “è sempre stato discreto. Non gli ho mai sentito dire ‘Vorrei, mi piacerebbe venire’. Vorrebbe sicuramente incontrare il Patriarca Kirill. E che questo avvenga a Mosca, a Roma, va bene dappertutto. Ma è molto discreto, per non forzare”.

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