Diocesi: Spoleto-Norcia, iniziato ieri il triduo per san Ponziano. Mons. Fisichella, “il terremoto non è un castigo di Dio. Chi dice il contrario sbaglia”

“Neanche come battuta posso accettare che Dio castighi l’uomo attraverso eventi calamitosi. Dio non castiga. Mette alla prova, ma non castiga. Chi dice il contrario sbaglia”. È quanto ha affermato ieri sera monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, aprendo a Spoleto il triduo di san Ponziano, patrono della città e dell’arcidiocesi, e protettore delle calamità naturali, tra cui il terremoto. Chiamato a riflettere su “Terremoto: castigo di Dio?”, mons. Fisichella ha portato ai presenti il saluto di Papa Francesco: “Gli ho detto che sarei venuto a Spoleto e lui, ricordando l’udienza dello scorso 5 gennaio ai terremotati, mi ha detto di salutarvi con affetto e di comunicarvi la sua vicinanza nella preghiera”. L’arcivescovo ha sottolineato che nel “Nuovo Testamento, dove non c’è una sola parola che faccia emergere un qualche castigo di Dio”, noi “troviamo parole di forza e consolazione per chi vive nella difficoltà. Mai il Padre è lontano quando i figli vivono drammi come il terremoto o altre catastrofi naturali”. “Nei momenti della prova dobbiamo sentirci benedetti da Dio nonostante tutto, essere da lui consolati ed esortati”, ha aggiunto Fisichella, sottolineando che “noi cristiani quando accadono queste calamità naturali, più in generale comunque nelle prove che la vita ci presenta, siamo chiamati ad essere testimoni di consolazione, a incoraggiare, confortare, dare fiducia, diffondere speranza: chi ne è portatore, scrive Benedetto XVI nella Spe salvi, vive diversamente”. Il triduo prosegue questa sera (alle 21, nella palestra del Sacro Cuore) con il vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina che parlerà di “Terremoto: revisione di vita”. Domani, giovedì 12 gennaio, sarà la volta del vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, che interverrà su “Terremoto: scuola di solidarietà”.

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