Papa Francesco: lettera al card. Scola per i 25 anni di episcopato. “Impegnato nel supremo compito di annunciare alle genti il Vangelo”

“L’esercizio dell’ufficio pastorale che ci è stato affidato dall’alto ci impegna con gioia a rendere partecipi della nostra sollecitudine i sacri pastori i quali, tra i fedeli cristiani, sono al servizio dell’Altissimo Dio sotto il giogo soave della divina misericordia. Essi, mentre impegnano tutte le loro forze per la salvezza delle anime del gregge del Signore, devono essere ardenti di autentica concordia nel vivere con fervore la carità fraterna: per questo li accompagniamo in modo particolare con le nostre preghiere”. Inizia con queste espressioni la lettera augurale inviata il mese scorso da Papa Francesco all’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, per suoi 25 anni di episcopato. Il testo, reso noto oggi, prosegue: “Dunque con singolare attenzione, o Venerabile Nostro Fratello, ora rivolgiamo a te il nostro animo e la nostra attenzione: infatti a Noi è concesso di poter godere dell’aiuto della tua operosità nel nostro compito di provvedere alle necessità della Chiesa, così come al clero e al popolo di Dio è dato di poter attingere in maniera sempre più abbondante ai divini tesori della salvezza: per questo ti vogliamo significare la nostra benevolenza, dal momento che il 21 settembre di quest’anno celebrerai il giubileo d’argento nel venticinquesimo anniversario della tua ordinazione episcopale, e nel contempo, con questa lettera, vogliamo congratularci vivamente con te per la tua attività pastorale”.
Dopo aver ricordato le tappe del ministero sacerdotale ed episcopale di Scola, Papa Francesco aggiunge: “Ti sappiamo impegnato in modo particolare nel supremo compito di annunciare alle genti il Vangelo e di diffondere la presenza della Chiesa; con l’esercizio di tale ministero, guidando con sollecitudine il gregge del Signore, ti sei preso a cuore la cura di tutte le responsabilità che fanno capo al collegio dei Pastori della Chiesa, ai quali nella loro totalità in comune Cristo ha affidato il compito di diffondere il nome cristiano e di procurare con tutte le forze che ci siano operai nella messa del Signore e che vengano offerti i necessari aiuti spirituali, promuovendo sempre la collaborazione attiva dei fedeli e del clero”. “Congratulandoci dunque con te, o venerabile Nostro Fratello, per le opere che hai compiuto nella vigna del Signore, preghiamo Dio che renda gioioso il giorno del tuo anniversario e ti conceda, per l’intercessione e la protezione di sant’Ambrogio, di rinsaldare la tua Chiesa con l’esempio di una vita santa, di ammaestrala con la parola della predicazione, di proteggerla con preghiere e suppliche, e di essere guida del popolo con la sapienza della tua parola (Sir 9,24) e difesa della tua gente (Sir 49, 17)”.

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