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Germania: monastero di Campus Galli, prosegue la costruzione con tecniche e strumenti medioevali

Sono state poste le fondamenta e il basamento del grande altare in pietra che caratterizzerà il futuro edifico sacro del complesso urbano monastico di Meßkirch, cittadina del foresta del Baden-Württemberg. Fin qui niente di strano, alla luce della ripresa della spiritualità monastica nel Paesi germanici. Ma i 25 ettari di foresta che riguardano il progetto iniziato nel 2012, vedono protagonisti falegnami e fabbri, carpentieri e muratori, ceramisti e tessitori impegnati a costruire con gli strumenti del IX secolo: senza cemento, travi in acciaio e tecnologia digitale. Il “Campus Galli”, questo il nome del progetto che riprende i disegni originali dell’820 d.C. del monastero di San Gallo nell’isola Bodensee Richenau, non ha avuto vita facile, visto come un progetto volto a sprecare denaro e risorse umane e territoriali. Ma l’ideatore del progetto, Bert Geurten, non si è arreso e contando sulla disponibilità del comune ha trovato i mezzi necessari per far partire il cantiere, che anche grazie all’aumento dei visitatori (nel 2015 oltre 48mila) prevede per il 2018 di autofinanziarsi con i proventi dei biglietti e del merchandising. “In questo momento abbiamo circa 30 artigiani che lavorano in questo compito immane”, afferma Hannes Napierala, l’archeologo che conduce questo progetto come un vero museo a cielo aperto. “Cerchiamo per quanto possibile di essere fedeli ai metodi di lavoro di 1.200 anni fa. Siamo sempre rispettosi della scienza che ci permette di provare ad ottenere risultati durevoli dalla ricerca teorica” dice Napierala.

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