Prezzi: Coldiretti, con +3,1% frutta spinge uscita deflazione

(DIRE-SIR) – “A spingere l’uscita dalla deflazione è l’aumento del 3,1% dei prezzi della frutta su base annua anche se nelle campagne i prezzi restano drammaticamente ben al di sotto dei costi di produzione in numerosi comparti, dal grano al latte”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’andamento della inflazione a settembre con i prezzi dei beni alimentari che restano complessivamente stabili nel carrello ma crollano nei campi. “La deflazione – sottolinea la Coldiretti – ha effetti devastanti nelle campagne dove le quotazioni rispetto allo scorso anno sono praticamente dimezzate per il grano duro (-43%) e il latte viene ormai pagato quasi come l’acqua. Dal campo alla tavola i prezzi aumentano di 5 volte per la pasta e per il latte e di addirittura 15 volte per il pane con la forbice che – precisa l’associazione agricola – si è fortemente allargata quest’anno”. Nelle campagne però “è deflazione profonda – continua la Coldiretti – con i prezzi crollati per raccolti e per gli allevamenti che non coprono più neanche i costi di produzione o dell’alimentazione del bestiame. Oggi gli agricoltori devono vendere più di tre litri di latte per bersi un caffé o quindici chili di grano per comprarsene uno di pane. Le coltivazioni come il latte e la carne subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta”. (www.dire.it)

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