Papa in Georgia: alle autorità, “ponte naturale tra Europa e Asia”, proseguire “cammino di pace e sviluppo”

Un Paese inserito “a pieno titolo e in modo fecondo e peculiare nell’alveo della civiltà europea”, che è nello stesso tempo “quasi un ponte naturale tra l’Europa e l’Asia, una cerniera che facilita le comunicazioni e le relazioni tra i popoli, che ha reso possibili nel corso dei secoli sia i commerci che il dialogo e il confronto delle idee e delle esperienze tra mondi diversi”. È la fotografia della Georgia, scattata dal Papa nel suo primo discorso del suo 16° viaggio apostolico fuori dall’Italia. Incontrando le autorità politiche, i rappresentanti della società civile e i membri del Corpo diplomatico, nel Cortile d’Onore del palazzo presidenziale di Tbilisi, Francesco ha ricordato i 25 anni dalla proclamazione dell’indipendenza della Georgia, “la quale durante questo periodo, ritrovando la sua piena libertà, ha costruito e consolidato le sue istituzioni democratiche e ha cercato le vie per garantire uno sviluppo il più possibile inclusivo e autentico”. “Tutto questo non senza grandi sacrifici, che il popolo ha coraggiosamente affrontato per assicurarsi la tanto agognata libertà”, ha sottolineato il Papa, auspicando che “il cammino di pace e di sviluppo prosegua con l’impegno solidale di tutti i componenti della società, in modo da creare quelle condizioni di stabilità, equità e rispetto della legalità atte a favorire la crescita e ad aumentare le opportunità per tutti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy