Papa in Georgia: alle autorità, no a “estremismi violenti”, sì a “pace duratura”

Il progresso “autentico e duraturo” ha “come indispensabile condizione preliminare la pacifica coesistenza fra tutti i popoli e gli Stati della Regione”. Lo ha detto il Papa, che nel suo primo discorso a Tbilisi ha ricordato che “ciò richiede che crescano sentimenti di mutua stima e considerazione, i quali non possono tralasciare il rispetto delle prerogative sovrane di ciascun Paese nel quadro del diritto internazionale”. “Al fine di aprire sentieri che portino a una pace duratura e a una vera collaborazione – la sua ricetta – occorre avere la consapevolezza che i principi rilevanti per un’equa e stabile relazione tra gli Stati sono al servizio della concreta, ordinata e pacifica convivenza tra le nazioni”. “In troppi luoghi della terra – il grido d’allarme – sembra prevalere una logica che rende difficile mantenere le legittime differenze e le controversie – che sempre possono sorgere – in un ambito di confronto e dialogo civile dove prevalgano la ragione, la moderazione e la responsabilità”. Per Francesco, “questo è tanto più necessario nel presente momento storico, dove non mancano anche estremismi violenti che manipolano e distorcono principi di natura civile e religiosa per asservirli ad oscuri disegni di dominio e di morte”.

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