Pellegrinaggio Unitalsi: p. Occhetta (La Civiltà Cattolica) ai medici, “dobbiamo monitorare quello che ci è stato dato come testamento dai costituenti”

(dall’inviato Sir a Lourdes) – “Dobbiamo monitorare, attraverso un discernimento grande, quello che ci è stato dato come testamento dai costituenti”. Lo ha affermato oggi pomeriggio padre Francesco Occhetta, scrittore de “La Civiltà Cattolica” intervenendo al convegno “La Costituzione Italiana e la salute” svoltosi a Lourdes, nell’ambito del pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi. Parlando dell’articolo 32 del testo costituzionale, a medici e operatori sanitari, padre Occhetta ha evidenziato come “ci sono dei principi da difendere che se noi non li vivifichiamo, possono morire”. Il riferimento, per esempio, è alla definizione di “persone non-persone data negli anni ’70 da una cultura filosofica entrata anche nella medicina: Engelhard diceva che ‘non tutti gli esseri umani sono persone’”. “Una definizione – ha osservato Occhetta – che è successiva alla proclamazione della nostra Costituzione nella quale oltre al termine ‘individuo’ troviamo quello di ‘persona’ – un termine teologico – che può essere tale solo in società in quanto portatrice di diritti innati e indisponibili, che si possono solo riconoscere dallo Stato”. “Inoltre, per i costituenti cattolici – ha aggiunto – dire ‘persona umana’ ha significato optare per un valore, quello della dignità, che è universale, intangibile e che la malattia non scalfisce”. Il gesuita si è soffermato anche sul concetto “della ‘personalizzazione’ della medicina pensata dai costituenti nel tempo del paternalismo medico” osservando che questa “non sempre cresce con la tecnicizzazione della medicina sempre di più concentrata sullazione del ‘curare’ la malattia e sempre meno su quella del ‘prendersi cura’ del mondo affettivo, relazionale, psicologico e spirituale del paziente”.

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