Pellegrinaggio Unitalsi: Diella (presidente), “a Lourdes si impara a cercare l’umanità nascosta da sofferenza e povertà”

(dall’inviato Sir a Lourdes) – “Il messaggio che arriva da Madre Teresa ai partecipanti al pellegrinaggio è questo: siate felici. Perché seguendo la vita dei poveri, dei malati, di chi ha più bisogno, degli invisibili del mondo, anche la nostra vita può essere carica di bellezza e felicità”. Lo afferma al Sir il presidente nazionale dell’Unitalsi, Antonio Diella, nel corso del pellegrinaggio nazionale a Lourdes. “L’esperienza di questi giorni, nell’Anno santo, ci richiama alla misericordia, come un impegno di Dio trasmesso a noi”, prosegue Diella, sottolineando che “la misericordia deve essere comunicata, deve fare la nostra vita”. “Per questo, il pellegrinaggio è il momento di un mandato per tutti: quello di essere costruttori di pace, capaci di essere ricostruttori di relazioni umane”. Per il presidente, “il compito di un’associazione come l’Unitalsi è quello di andare a cercare gli invisibili, perché non usciranno mai dall’ombra se qualcuno non tende loro la mano e fa fare loro un salto, ricostruendo un percorso di dignità”. Ed è “proprio nel pellegrinaggio con i malati che si impara questa attenzione alla vita delle persone, in particolare di quelle che soffrono e hanno difficoltà”, osserva Diella, secondo cui “quando questo si impara, diventa il criterio della vita”. “A Lourdes – aggiunge – si impara a cercare l’umanità nascosta da sofferenza e povertà in luoghi che spesso sembrano inaccessibili”. Non a caso, il pellegrinaggio è illuminato dalla figura di Madre Teresa, “perché lei è stata come vorremmo essere”, sottolinea il presidente, secondo cui “lei ha reso vero e concreto il percorso che vogliamo fare”. “Non siamo Madre Teresa – conclude Diella – ma già guardando a lei possiamo provare davvero a seguirne le orme”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy