Monsignor Galantino: a Bari per Notti sacre. “Integrazione è rispetto, non rinuncia alla propria storia e alle proprie tradizioni”

“Il Papa sin dal primo momento ha risposto con chiarezza alla domanda su a chi giova la guerra in Siria e nel Medioriente in generale. E sta dicendo che giova ai venditori di armi e a chi vuole spartirsi il potere sulle persone e sulle cose. Papa Francesco denuncia continuamente le persecuzioni di certi popoli del Medioriente”. È quanto ha affermato ieri sera monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, a Bari, durante il confronto con i direttori delle cronache locali di Rai, La Repubblica, Ansa, La Gazzetta del Mezzogiorno e Il Corriere del Mezzogiorno, nell’ambito della manifestazione barese Notti Sacre. “Ma gli impegni della Chiesa sono tanti e tangibili – ha proseguito Galantino –, sono tante le opere costruite nelle città colpite dalla guerra. E tutte le regioni che si affacciano sull’adriatico che fanno? La Puglia è esempio di accoglienza con la prima enorme ondata di immigrati albanesi nel 1991. E così le opere di accoglienza di queste regioni sono sotto gli occhi di tutti”. “Non dobbiamo dimenticare che le religioni, dall’interno di questi Paesi, devono essere il moto per far recuperare all’uomo le ragioni serie della propria vita e lo strumento per opporsi a ogni tipo di violenza”. Senza dimenticare che bisogna costruire ponti tra i popoli attraverso l’integrazione: “Integrazione è rispetto, non rinuncia alla propria storia e alle proprie tradizioni – ha continuato mons. Galantino –. Dobbiamo stigmatizzare questo pensiero. È un modo strabico di affrontare il problema”.

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