Famiglie numerose: Anfn, in cinque anni raggiungere “obiettivo natalità 2.0”

Più fondi per le politiche di natalità. Reddito di natività. Fisco a misura di famiglia. Assegni familiari più pesanti. Contributi figurativi per chi mette al mondo figli. Aumento del limite di reddito perché i figli vengano considerati a carico. Ticket sanitari e tariffe di acqua, luce e gas che tengano conto del numero delle persone che abitano in casa. Sono alcune delle 26 proposte dell’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn) contenute nel documento “La Ri-nascita dell’Italia”, elaborato dal Centro studi e ricerche dell’associazione e illustrato questo pomeriggio a Roma presso la sala stampa della Camera dei deputati per sostenere le famiglie con figli, incoraggiare i giovani a fare famiglia, favorire il rilancio della natalità. Perché “investire sul benessere familiare e sui figli”, si legge nel documento, presentato nelle scorse settimane al ministro per la famiglia Enrico Costa e messo a disposizione della Conferenza Stato-Regioni, “genera ricchezza: maggiori consumi e più posti di lavoro”. L’Italia è uno dei Paesi che meno destina fondi per la famiglia (1,3% del Pil, contro il 2,1% della media Ue-27); nel 2015 sono nati 488mila bambini (immigrati compresi), 15mila in meno rispetto al 2014, il valore più basso dal 1861. L’indice di fertilità è pari a 1,35 figli per donna, mentre le donne desidererebbero avere almeno due figli, numero che garantirebbe la sostenibilità demografica del Paese. Di qui, per raggiungere in cinque anni quello che il Centro studi e ricerche di Anfn definisce “obiettivo natalità 2.0”, ossia l’indice di natalità di due figli per donna, l’importanza di aumentare le risorse a favore delle famiglie dall’attuale 2,8% del Pil almeno a 4,4% della Francia, e questo senza incrementare il debito pubblico ma “spostando risorse da quelle voci di spesa in cui siamo superiori alla media europea”.

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