Diritti umani: Noury (Amnesty), “su tortura Italia in ritardo”

(DIRE-SIR) – Sull’introduzione del reato di tortura, l’Italia ha più di 10mila giorni di ritardo. A sottolineare il dato, oggi, durante la conferenza stampa di presentazione del memorial ”Corri con Stefano”, dedicato a Stefano Cucchi, è il portavoce nazionale di Amnesty International, Riccardo Noury. Più di 10mila giorni, precisa Noury in un’intervista all’agenzia Dire, “sono passati dal 2 gennaio 1989, ovvero dalla data della ratifica in Gazzetta Ufficiale della convenzione Onu contro la tortura”. “Nella maggior parte dei casi i Paesi europei hanno norme specifiche contro la tortura, in alcuni anche un divieto costituzionale. L’Italia fa parte della minoranza di quelli che non ce l’hanno. Quando si dice, come è stato detto, che il reato di tortura potrebbe penalizzare il contrasto al terrorismo (come fatto recentemente dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, ndr) si potrebbe chiedere a chi sostiene questa tesi insostenibile se per caso in Germania o Francia qualcuno si sia sentito indebolito nel contrasto al terrorismo dalle leggi sulla tortura…quella del terrorismo è l’ennesima scusa”. (www.dire.it)

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