Papa Francesco: Angelus, appello perché “cessi la violenza” in Messico

foto SIR/Marco Calvarese

“Mi associo ben volentieri ai vescovi del Messico nel sostenere l’impegno della Chiesa e della società civile in favore della famiglia e della vita, che in questo tempo richiedono speciale attenzione pastorale e culturale in tutto il mondo”. Lo ha detto il Papa, nell’Angelus pronunciato subito dopo la Messa di ieri per il Giubileo dei catechisti, in cui ha assicurato la sua preghiera “per il caro popolo messicano, perché cessi la violenza che in questi giorni ha colpito anche alcuni sacerdoti”. Subito prima, Francesco aveva ricordato Engelmar Unzeitig, sacerdote della Congregazione dei Missionari di Mariannhil ucciso in odio alla fede nel campo di sterminio di Dachau e proclamato beato a Würzburg. Poi il saluto a tutte le persone sorde, durante la Giornata mondiale a loro dedicata, incoraggiate a “dare il loro contributo per una Chiesa e una società sempre più capaci di accogliere tutti”. Infine, il saluto speciale ai catechisti: “Grazie del vostro impegno nella Chiesa al servizio dell’evangelizzazione, nella trasmissione della fede. La Madonna vi aiuti a perseverare nel cammino della fede e a testimoniare con la vita ciò che trasmettete nella catechesi”.

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