Diritto alla terra: Oxfam, “aumentano omicidi, violenza, espropri a comunità indigeni e agricoltori”

Omicidi, sfratti, violenza, espropri forzati di terre abitate da secoli da popolazioni indigene o da comunità di piccoli agricoltori: si stanno inasprendo nel mondo i conflitti legati al diritto alla terra. Milioni di persone sono costrette con la forza a lasciare la propria casa, mentre nel mondo si registra che un’estensione di terra pari alla Germania messa in vendita nel totale disprezzo dei loro diritti. I casi più gravi e noti sono in Honduras, Sri Lanka, Perù, Australia, India, Mozambico. E’ la denuncia contenuta nel nuovo rapporto di Oxfam  “Custodi della terra, difensori del nostro futuro”, realizzato in collaborazione con la Land Matrix Initiative e presentato oggi a Terra Madre nell’ambito della campagna “Land Rights Now”. Secondo il rapporto il 75% delle oltre 1.500 transazioni fondiarie indagate negli ultimi 16 anni, riguarda contratti relativi a progetti già in fase di realizzazione; ma il dato più preoccupante è che il 59% di queste riguarda terre comuni rivendicate da popoli indigeni e comunità di piccoli agricoltori, la cui titolarità alla terra è scarsamente riconosciuta dai governi. Solo in rari casi si è stabilito un dialogo preventivo con le comunità, mentre più spesso, e tragicamente, si è fatto ricorso alla violenza estrema che ha portato a omicidi e sfratti indiscriminati in moltissimi villaggi. “Stiamo entrando in una fase nuova della corsa globale alla terra, più pericolosa – ha detto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – La frenetica compravendita di milioni di ettari di foreste, coste e terreni coltivati, in molti Paesi poveri, porta a omicidi e sfratti delle popolazioni indigene. Un vero e proprio etnocidio. Occorre intervenire con urgenza in questo quadro destinato a generare conflitti sempre più sanguinosi”. 2,5 miliardi di persone appartenenti ai popoli indigeni abitano più di metà della Terra, ma formalmente gli vengono riconosciuti titoli di proprietà soltanto per un quinto di essa. Oxfam, attraverso la campagna “Land Rights Now”, lancia un appello ai governi dei diversi paesi coinvolti, affinché la quantità di terra formalmente posseduta dalle comunità indigene raddoppi entro il 2020.

 

 

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