Devozione: in provincia di Taranto i giovani ridanno vita alla festa di san Michele Arcangelo

Giovani e devozione popolare. Un connubio spesso considerato sorpassato. Ma non a Montemesola, diocesi di Taranto. Qui i ragazzi hanno deciso di mettersi insieme, entrare a far parte della confraternita omonima del paese unendosi agli anziani e far tornare in auge la festa di san Michele Arcangelo, che da anni non si celebrava più. Un patrimonio di tradizione religiosa, dal forte valore simbolico, ripristinato grazie a Giovanni Guida e Vito Orlando, segretario e cassiere della confraternita, al priore Vincenzo Saracino e al sostegno del padre spirituale del gruppo, don Andrea Casarano. Mercoledì pomeriggio la solenne processione con la statua dell’arcangelo Michele, che al termine della Messa verrà posta nell’oratorio omonimo a protezione dei ragazzi della comunità di Montemesola. Coinvolte anche le scuole. I bambini disegneranno gli angeli e daranno forma a lavoretti a tema. Poi faranno volare i palloncini bianchi fino in cielo, con un pensiero per il loro angelo custode. Tornerà ad illuminarsi la cassa armonica, con il concerto della banda di Francavilla Fontana e della violinista brindisina Laura Calcagno. La festa sarà salutata da colpi di cannone mercoledì e giovedì mattina come non accadeva da vent’anni, e la banda della locale associazione musicale “Chimienti”, diretta dal Maestro Lorenzo De Felice, sveglierà la comunità suonando di mattina presto per tutto il paese. Anche lo spettacolo pirotecnico che concluderà le celebrazioni religiose e civili sarà uguale a quello di vent’anni fa, per ricucire lo strappo tra passato e presente.

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