Lourdes: don Arice (Cei), “nelle nostre città e parrocchie i frutti del nostro pellegrinaggio”

“Convertirsi, fare penitenza e pregare non sono fini a se stessi ma via perché in noi maturi la bellezza dei figli di Dio. È un cammino di santità possibile e Bernadette è la prima testimone”. Lo ha ricordato stamattina don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, intervenendo a Pompei al convegno “Lourdes, casa di Misericordia”. “Questa umanità redenta e immacolata ci viene gratuitamente donata nell’indulgenza giubilare. Remissione della colpa e remissione della pena perché l’uomo subito partecipi della vita divina. Misericordia in Dio si declina con il dono della vita eterna”, ha aggiunto. Nella storia di Bernadette, terminate le apparizioni la vita continua. “Come lei, anche noi lasciamo la Grotta e ‘andiamo a Nevers’: sono le nostre città e le nostre parrocchie, la nostra associazione, il nostro lavoro. È lì – ha fatto notare don Arice – che i frutti del nostro pellegrinaggio giubilare a Lourdes continueranno pregando, offrendo la nostra vita per i peccatori, nell’esercizio della carità, fino a vedere fiorire numerose oasi di misericordia”.

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