Migrazioni: Cogliandro (notai cattolici), “favorire integrazione” e “stimolare la cittadinanza attiva” dell’islam

“Siamo sicuri che questi momenti di dialogo e confronto costituiscano uno stimolo alla coesione e alla condivisione di valori e diritti nel rispetto della Costituzione italiana. Al nostro Paese potrebbe spettare il compito, attraverso un’oculata politica integrazionista, per lo più da creare e pensare, di diventare quel punto di riferimento, quel faro che illumina il percorso, di cui tutti, a livello internazionale, hanno un disperato bisogno, sì da smetterla una buona volta dal procedere a tentoni in un ambito dove troppo spesso è calpestata o ignorata la dignità dell’uomo. Il nostro Paese, erede di una tradizione giuridica millenaria, ha tutte le carte in regola per affrontare tali problematiche”. Il presidente dell’Ainc (Associazione italiana notai cattolici), Roberto Dante Cogliandro, è intervenuto oggi al seminario sul dialogo interreligioso promosso dall’Università Lumsa, in collaborazione con l’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) del Lazio e l’Ordine dei giornalisti del Lazio. Cogliando, intervenendo dopo il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha affermato: “Bisogna assolutamente regolamentare la presenza e l’inserimento degli immigrati con leggi appropriate. Solo così si potranno affrontare i tanti timori, comprensibili sia psicologicamente che oggettivamente, che pervadono vasti settori del nostro Paese”.
“La non regolamentazione del rapporto (Intesa) tra l’islam e lo Stato italiano costituisce – ha aggiunto – sotto il profilo giuridico e civile, un elemento di debolezza che determina il permanere dell’islam allo status di ‘religione degli immigrati’ pur essendo numericamente la terza religione del Paese e la religione di una minoranza consistente di cittadini italiani”. “A una sorta di deficit normativo, sarebbe auspicabile – ha aggiunto Cogliandro – che dal punto di vista politico si possa stimolare una forma di cittadinanza attiva e al contempo un processo autonomo di aggregazione dell’islam, o almeno di alcune sue parti, in vista del riconoscimento giuridico”.

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