Aldo Moro: centenario della nascita. Mattarella, “rafforzamento della democrazia” e “unità popolare”

“Nella figura di Aldo Moro, più che in quella di altri, si riassume la ‘fatica della democrazia’, opera sempre in divenire, mai definitivamente compiuta”. Lo ha affermato stamane il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso di una cerimonia al Quirinale per i 100 anni della nascita di Moro. Lo statista “fondava – secondo Mattarella – la sua testimonianza politica sul superamento della concezione di uno Stato autoritario all’interno e aggressivo all’esterno. Lo Stato andava orientato, invece, con decisione, al continuo rafforzamento delle basi della democrazia e di un ordine internazionale ispirato alla distensione e al superamento degli squilibri esistenti”. “La convinzione del valore dell’unità popolare, raggiunta con la Resistenza e consolidata con la Costituzione, costituiva per lui la premessa di ogni percorso di rinnovamento sociale e istituzionale”. Il capo dello Stato ha aggiunto: “Fermo e instancabile nel perseguire la sua visione anticipatrice, era portatore di quella ‘vocazione all’intesa’, di quella consapevolezza del valore del confronto che contribuirono ad attribuirgli l’immagine del mediatore, tra le forze politiche, così come tra le opinioni e le tendenze presenti nel suo partito”. E ancora: “Protagonista della seconda e della terza fase del dopoguerra italiano, Moro si distinse per l’opera prestata a favore di un dialogo permanente e rispettoso tra le forze politiche del Paese e per lo sforzo” teso a “rendere le istituzioni permeabili alle istanze della società civile, interpretandole e inserendole nella vita dello Stato”.

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