Papa in Svezia: Jonsson (La Civiltà Cattolica), circa 115mila cattolici, 80% immigrati. Ecumenismo dei “progetti pratici”

In Svezia c’è un’unica diocesi cattolica, con sede a Stoccolma, guidata dal vescovo Anders Arborelius. Il numero dei cattolici ufficialmente registrati è di circa 115mila al quale “se ne devono forse aggiungere altrettanti che non compaiono nei registri”. A delineare il “paesaggio” religioso che il Papa troverà al suo arrivo a Lunde il 31 ottobre per partecipare alla commemorazione dei 500 anni della Riforma luterana, è il gesuita Ulf Jonsson dalle colonne dell’ultimo numero de “La Civiltà Cattolica”. In quanto confessione riconosciuta, spiega, la Chiesa cattolica, costituita all’80% da immigrati, può ricevere i contributi dei fedeli attraverso il sistema fiscale. I media presentano il Pontefice come “un leader religioso simpatico, buono e responsabile”. Sebbene i rapporti ecumenici tra cattolici e luterani siano migliorati gradualmente durante il Novecento, raggiungendo il culmine con la visita di Papa Giovanni Paolo II nel giugno del 1989, e si siano realizzati molti progetti comuni a livello pratico, “oggi c’è la sensazione che non si viva più nell’epoca delle grandi visioni” e “la strada si è rivelata più impervia del previsto”, annota il gesuita. Tra i “conflitti”, quello sopraggiunto nel 2009 quando la Chiesa svedese ha ammesso il matrimonio omosessuale. Positivo, invece, il fatto che l’arcivescovo luterano di Uppsala, signora Antje Jackelén, abbia affermato di volersi impegnare “in una nuova fase di collaborazione ecumenica tra cattolici e luterani” proponendo di trasformare la commemorazione del prossimo 31 ottobre in “un evento comune”. “Non c’è motivo – ha detto – di fare una celebrazione trionfalistica”, ma è piuttosto l’ora della “guarigione dei ricordi, di un ecumenismo dell’amore e dell’incontro, dell’ascolto e dell’amicizia”.

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