Germania: studio Caritas affronta i problemi della povertà e del lavoro

Durante la terza giornata dei lavori dell’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), è stato presentato ieri uno studio della Caritas sulla situazione generale nella Chiesa e nelle agenzie caritative in Germania rispetto alla sfida della povertà e dell’esclusione. Il dossier offre, anche alla luce delle situazioni socio-politiche legate all’immigrazione e all’aumento dell’instabilità lavorativa e familiare, uno spaccato complesso della società tedesca, con fatti e cifre sulla povertà che rivelano come oggi la quota delle persone con reddito insufficiente, cioè intorno al 60% del reddito medio nazionale tedesco, abbia raggiunto nel 2014 il 15,4%, rispetto alla precedente rilevazione del 2010 che presentava il 14,5. Particolarmente a rischio di povertà sono i genitori single (41,9%), coloro che vivono da soli (25,6%) e le famiglie con tre o più figli (24,6%). Il 57,6% dei disoccupati e il 30,8% con bassa scolarizzazione sono a rischio di povertà.

Le quote sono aumentate anche per il grande afflusso di immigrati e richiedenti asilo, con il 32,5% di persone senza la nazionalità tedesca che vivono sotto la soglia della povertà. Nel maggio 2016, 6,2 milioni di persone vivevano in comunità di assistenza e ogni 10 famiglie una è indigente. Dal momento che non esistono statistiche ufficiali, i senzatetto possono solo essere stimati: secondo la Caritas nel 2014 circa 335mila persone erano senza fissa dimora e oltre 9mila persone hanno vissuto esclusivamente in strada. Le previsioni per il 2015/2016 sono per un aumento esponenziale dei dati.

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