Diocesi: mons. Cacucci (Bari), “Notti Sacre serve a ritrovarsi in una dimensione più umana”

“Ho sete di silenzio” è il titolo della settima edizione di Notti Sacre 2016, la rassegna di arte, musica, pensiero, preghiera, spettacolo, organizzata dalla diocesi di Bari-Bitonto. In programma da sabato 24 settembre fino a domenica 2 ottobre, con ingresso gratuito, la rassegna quest’anno è dedicata a Suor Elia di San Clemente, prima beata di Bari nata proprio nella città vecchia, vicino alla chiesa di San Marco. “Ho sete di silenzio” è infatti una frase presa dagli scritti della carmelitana scalza e vuole riprendere dunque quel silenzio che apre a nuove vie di ascolto vissute nella spiritualità. “Ho sete di silenzio è una frase che abbiamo, forse, osato tante volte pensare – ha detto monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto – che manifesta la necessità del nostro tempo di ritrovarsi e riconciliarsi in una dimensione più umana, libera da materialismi, inutilità, sfiducie e fraintendimenti, capace di riscoprire il senso vero delle cose”. Gli spettacoli avranno vita nella città vecchia. “Bari vecchia è il luogo nel quale si respira una dimensione mistica quotidiana che permette il richiamo alla presenza di Dio in mezzo a noi – ha osservato -. A Bari vecchia ci sono oltre venti chiese che hanno bisogno di essere valorizzate e visitate. Notti Sacre serve anche a questo. Insieme all’arte e alla poesia c’è la riflessione sulla bellezza come contemplazione e in questo la sensibilità culturale dei cittadini baresi è elemento imprescindibile della rassegna”.

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