Migranti: Caritas Udine, “il flusso è in senso opposto, 5.000 profughi da Austria a Italia”

(dall’inviata Sir a Migramed) Alla frontiera tra Austria e Italia, in Friuli Venezia Giulia, il flusso di profughi si muove in senso opposto, da nord a sud. Sono soprattutto afgani e pakistani che provano a ottenere l’asilo in Italia per poi proseguire il viaggio, con un permesso regolare, verso la Danimarca e i Paesi Bassi: sono 5.000 quest’anno i migranti che hanno varcato il confine austriaco e sono entrati a Tarvisio. Un fenomeno sconosciuto all’opinione pubblica austriaca, di cui ha parlato a Gorizia Paolo Zenarol, di Caritas Udine, durante il viaggio studio organizzato da Caritas italiana tra Italia, Austria e Slovenia, l’edizione 2016 del Migramed, con 150 partecipanti da 50 Caritas diocesane e dalle Caritas di diversi Paesi europei. “Le persone che incontriamo non si muovono in maniera sprovveduta – ha spiegato Zenarol – e cercano di andare dove pensano di avere maggiore possibilità di ottenere asilo. Ci sono controlli misti della polizia austriaca e italiana sui treni ma i profughi cercano altre strade, spesso i furgoni”. Secondo Zenarol è “impossibile strutturare e mantenere i confini aperti per gli europei e blindati per gli altri. O fermiamo tutti o nessuno”. Chi torna dopo aver tentato di presentare la richiesta di asilo in altri Paesi apre, per gli operatori umanitari, nuove questioni tecniche e giuridiche, difficili da affrontare.

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