Migranti: Caritas Como, “è emergenza minori soli, 700 in affido. Rischio prostituzione minorile”

(dall’inviata Sir a Migramed) A Como l’emergenza profughi non è finita, anzi, ora il problema maggiore sono i minori migranti rimandati dalla Svizzera in Italia. La Caritas di Como ne ha presi in affidamento 700 ma la situazione è grave. “Ci sono bambini di 11/12 anni dal Corno d’Africa – ha denunciato Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como, al Migramed di Caritas italiana in corso a Gorizia -. Spesso vivono in branco, stanno iniziando episodi di prostituzione maschile e femminile. È un problema grosso che non interessa nessuno”. “È la prima volta che ci troviamo di fronte a una situazione così, con 600 persone in stazione – ha detto -. La Svizzera ha sempre avuto delle frontiere ermetiche, con droni notturni, polizia onnipresente e una popolazione attenta a tutti i movimenti. Ora si sono resi conto che la Germania avrebbe chiuso le frontiere a nord e avrebbero rischiato di costruire campi a Basilea. Il risultato è che i campi sono a Como e Milano”. La Caritas, nonostante l’immobilità del Comune e della prefettura, si sta dando molto da fare per rispondere ai vari bisogni: “Abbiamo cercato di comunicare con la parte sana della società – ha spiegato – con la diocesi di Lugano e la parrocchia di Chiasso, e questo sta dando i suoi frutti. Tanta gente ha capito che le scelte di Berna e Bellinzona non sono in linea con i Trattati europei. Stanno usando il trattato bilaterale Italia-Svizzera che non comprende i minori, che vengono respinti come se fossero maggiorenni. Noi parliamo di respingimenti, loro di riammissioni. Siamo al paradosso”. L’aspetto positivo è stato “il surplus di volontariato di cuore, di pancia, che si è messo a disposizione, ma bisogna aiutarlo a crescere”. A breve la Caritas incontrerà il vescovo di Lugano, per cercare di fare un cammino comune.

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