Migranti: Caritas Bolzano, “al Brennero pronti a maggiori controlli in caso di aumento dei flussi”

(dall’inviata Sir a Migramed) Al Brennero, tra Italia e Austria, la tanto discussa barriera contro i migranti non è stata realizzata ma tutto è pronto per maggiori controlli in caso di un improvviso aumento dei flussi. È la situazione descritta a Gorizia da Paolo Valente, della Caritas Bolzano-Bressanone, durante il viaggio studio di Caritas italiana che sta approfondendo la situazione alle frontiere europee. “Ai confini austriaci per ora non ci sono controlli sugli europei – ha detto -. La vicenda del Brennero è riconducibile alla situazione politica in Austria: da molti mesi sono in corso le elezioni, le presidenziali sono state annullate e ora rinviate, di fatto tutto si sta traducendo in un referendum pro o contro i profughi”. Valente ha ricordato che l’Austria, su una popolazione di 8/9 milioni di abitanti sta accogliendo 90.000 richiedenti asilo, “in confronto all’Italia che ne accoglie 120mila su 60 milioni di abitanti ha fatto uno sforzo maggiore”. Inoltre lo scorso anno centinaia di migliaia di profughi “hanno attraversato il Paese. In alcuni momenti entravano anche 10mila persone al giorno, questo ha dato vita a un grande slancio di solidarietà e alla crescita del volontariato”. A suo avviso “se ne parla molto perché è un luogo fortemente simbolico: chiudere il Brennero vorrebbe dire dare un colpo forte al progetto di pace europeo”. La crisi dei migranti in Europa, ha affermato, è in realtà una “crisi di democrazia, perché le grandi scelte sono legate agli interessi elettorali del momento: c’è una grande povertà culturale che ha molto a che fare con i muri che stiamo cercando di erigere”.

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