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Summit New York: Caritas Internationalis e Jrs, preoccupante “divario” tra “dichiarazioni, politiche e pratiche sul terreno”

Chiedono all’Onu “reali cambiamenti a beneficio dei migranti e dei rifugiati a garanzia della loro protezione, sicurezza e dignità” la Caritas Internationalis e il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (Jrs), riferendosi al documento adottato ieri nel Summit al Palazzo di Vetro. Se il testo “è un passo importante verso la governance globale delle migrazioni e dello sviluppo” perché mette l’accento sul “rispetto dei diritti di tutti i migranti e la condivisione della responsabilità nell’accoglienza dei rifugiati”, c’è un preoccupante “divario” tra “queste dichiarazioni e le politiche e le pratiche attuali sul terreno”. In un documento diffuso oggi, i due organismi cattolici avanzano una serie di richieste: che la priorità sia “rispondere ai bisogni primari di protezione e garantire il pieno rispetto delle leggi internazionali” e “non costruire muri, chiudere le frontiere e violare le leggi”; che si affrontino “le cause profonde della migrazione forzata” affinché la migrazione diventi sicura e volontaria; che non si usino i fondi destinati al sostegno allo sviluppo per pagare i costi dei rifugiati accolti, che si controlli la lista dei cosiddetti “Paesi sicuri” dove i rifugiati vengono rimpatriati e si condividano maggiormente le responsabilità dell’accoglienza. Un appello particolare è lanciato a difesa dei minori e a contrastare il traffico e lo sfruttamento sessuale, così come il razzismo e la xenofobia, con politiche per l’integrazione che coinvolgano le comunità che accolgono.

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