Siria: Msf su attacco a convoglio umanitario, “grandi potenze internazionali si assumano proprie responsabilità”

“Le grandi potenze internazionali coinvolte in questo conflitto si assumano le proprie responsabilità e intraprendano azioni più concrete per porre fine a tutti gli attacchi contro infrastrutture civili, comprese le strutture sanitarie e i convogli umanitari”. Lo chiede Medici senza frontiere (Msf) all’indomani dell’attacco che il 19 settembre ha colpito un convoglio umanitario che stava portando aiuti nel governatorato di Aleppo, in Siria. Nell’attacco al convoglio delle Nazioni unite e della Mezza luna rossa araba siriana (Sarc), diversi operatori della Sarc hanno perso la vita mentre cercavano di aiutare gli abitanti di Urm Al-Kubra, nell’area rurale a ovest di Aleppo. “Vogliamo esprimere le nostre più profonde condoglianze alle famiglie, agli amici e ai colleghi dei volontari della Sarc che hanno perso la vita nell’attacco – afferma Msf in un comunicato -, un atto di totale disprezzo verso tutti gli sforzi in atto per alleviare la sofferenza delle persone”. Medici senza frontiere denunciano con forza questo attacco, “un ulteriore esempio di quanto nel conflitto siriano si continuino ad ignorare le regole di base della guerra”, e chiede che tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria “rispettino gli operatori umanitari e i civili, le strutture sanitarie e le infrastrutture civili”.

 

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