Cardinale Parolin: all’ Onu, “porre fine a guerre, odi e violenze”

“La prima causa dell’attuale crisi dei rifugiati e dei migranti è opera dell’uomo: precisamente, le guerre e i conflitti”. A ribadirlo è stato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, intervenuto all’Assemblea generale dell’Onu, che si è aperta ieri a New York con il Summit internazionale sui migranti. “La sfida più grande che abbiamo di fronte – ha detto il cardinale nel suo intervento, diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede –  è identificare e agire alle radici delle cause che costringono milioni di persone a lasciare le loro case, i loro mezzi di sussistenza, le loro famiglie e i loro Paesi, mettendo a rischio la loro vita e quella di coloro che amano alla ricerca di sicurezza, pace e una vita migliore in terre straniere”. “Poiché sono le scelte umane a provocare i conflitti e le guerre – la tesi del cardinale – è bene, attraverso il nostro potere e la nostra responsabilità, affrontare le cause profonde che portano milioni di persone a diventare rifugiati, migranti forzati e sfollati interni”. Di qui l’appello della Santa Sede a un “comune impegno da parte dei singoli governi e della comunità internazionale a porre fine a tutte le guerre, odi e violenze e a perseguire la pace e riconciliazione”. Partendo dalla consapevolezza, ha spiegato Parolin citando il Papa, che “la strada per risolvere le questioni aperte deve essere quella della diplomazia e del dialogo”.

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