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Commovente la testimonianza di Marcílio Haddad Andrino, giovane ingegnere brasiliano miracolato per intercessione di Madre Teresa di Calcutta, intervenuto oggi alla conferenza stampa in vista della canonizzazione della beata, domenica 4 settembre. Otto ascessi cerebrali maggiori e cinque secondari con conseguente grave forma di idrocefalia e una semiparesi del lato sinistro del corpo: questa la diagnosi formulata nel 2008 che lo aveva portato in sala operatoria. A ripercorrere il “calvario” vissuto è lo stesso Andrino che ricorda come “punto di svolta” il 9 dicembre con l’inizio della guarigione, inspiegabile dal punto di vista clinico, “ottenuta dalle insistenti preghiere della famiglia e della comunità parrocchiale a Madre Teresa, della quale aveva ottenuto una reliquia”, determinante per la causa di canonizzazione della beata. Nel 2010 e nel 2012 la nascita dei due figli: “Questo – conclude – ha completato il miracolo concesso da Madre Teresa alla mia famiglia”. Accanto a lui la moglie Fernanda che aggiunge: “La mia parola principale è gratitudine. Ho chiesto molto e sempre a Dio con l’intercessione di Madre Teresa. Quando mio marito è uscito dal centro chirurgico, quando la medicina non poteva fare più niente ho pregato molto e ho chiesto a Madre Teresa di curare Marcilio se questa era la volontà di Dio. Altrimenti che lo prendesse per mano e lo accompagnasse lei. Le nostre preghiere, grazie a lei, sono state esaudite”.