Cardinale Montenegro: a Ischia, “il male non è l’immigrazione ma l’ingiustizia che la provoca”

“Il male non è l’immigrazione ma l’ingiustizia diffusa nel mondo che la provoca. Quando si muovono i popoli cambia la storia. Occorre prenderne atto”. Lo ha detto il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Caritas Italiana, intervenendo alla catechesi giubilare diocesana “Accogliere i forestieri”, ieri sera nella cattedrale di Ischia (Napoli). “Nel mondo 1 miliardo di persone è costretto a vivere con 1 euro al giorno. Questa gente cerca di scappare e noi ci meravigliamo. Le cose devono per forza cambiare. Non possiamo stare dalla parte del Vangelo e fare il gioco dello struzzo”, ha aggiunto. “Questa umanità si sposta perché ci sono guerre, persecuzioni, ingiustizie e disuguaglianze – ha ricordato il porporato -. Se combattiamo l’immigrazione senza combattere le ingiustizie non risolveremo mai il problema”. Montenegro, evidenziando come ormai la nostra società si sia assuefatta al dramma dell’immigrazione, ha osservato: “Perché i bambini nostri ci toccano il cuore e quelli degli altri no? A Lampedusa chi giunge perché ha fame e vuole continuare a vivere viene mandato via. Il Mediterraneo per migliaia di persone è divenuto una tomba. Per tanti invece è luce e vita. Tante persone giungono sulle nostre coste dopo mesi o anni di sfruttamenti , schiavitù e peripezie di ogni genere. Le donne soprattutto subiscono ogni sorta di violenza per non parlare dei bambini, gettati in mare come se fossero rifiuti. Questi sono nostri fratelli e non semplici numeri”.

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