“La sfida della pace è indubbiamente il primo tema nella agenda del papa. Perché la madre di tutti i drammi di cui soffre l‘umanità, la fame, povertà, le migrazioni, la madre di tutte le sofferenze delle persone è la guerra. E’ l’odio”. Lo ha detto questa mattina Abraham Skorka, rettore del seminario rabbinico Marshall T. Meyer (Argentina), parlando a margine di uno dei 29 panel che sono in corso questa mattina ad Assisi nell’ambito dell’incontro dei leader religiosi per la pace “Sete di Pace. Religioni e culture in dialogo”. Siamo alla vigilia dell’arrivo, domani, del Papa. Abraham Skorka ha visto Francesco giovedì scorso a Santa Marta. Racconta: “Quando Bergoglio era arcivescovo di Buenos Aires parlavamo spesso della situazione del mondo e spesso analizzavamo i differenti punti di crisi nel mondo cercando di trovare vie per portare la pace”. Nei giorni scorsi, alla Messa per padre Jacques Hamel, il Papa ha chiesto alle confessioni religiose di dire che uccidere in nome di Dio è satanico. “E’ terribile, è satanico – ripete il rabbino -: ogni autentica tradizione religiosa condanna la violenza. Uccidere in nome di Dio è una contraddizione. Dio è un Dio di vita” e “non chiede il sacrificio umano”.