Diocesi: Carpi accoglierà in ottobre reliquie di San Giovanni Paolo II. Mons. Cavina, “momento ecclesiale di grande intensità”

Carpi, 16 settembre: il vescovo monsignor Francesco Cavina e don Ermanno Caccia, direttore del settimanale diocesano "Notizie"

“Era il 3 giugno 1988 quando Giovanni Paolo II, in visita a Carpi, pronunciava il suo memorabile discorso dal balcone della cattedrale di Santa Maria Assunta. A distanza di ventotto anni, ormai proclamato santo dalla Chiesa cattolica, il Papa polacco ‘ritornerà’ in terra carpigiana”: lo segnala la curia di Carpi, specificando che dall’8 al 22 ottobre prossimi la diocesi accoglierà la Peregrinatio delle reliquie di Karol Wojtyla. “Un momento ecclesiale di grande gioia e intensità, che si colloca in un anno pastorale scandito da due eventi particolarmente in sintonia con la figura e l’insegnamento” di Giovanni Paolo II. Da una parte, afferma il vescovo, monsignor Francesco Cavina, “il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco e dedicato alla misericordia. Un tema, questo, che fu sempre caro a Giovanni Paolo II, il primo Papa ad aver scritto, nel 1980, un’enciclica sulla Divina Misericordia, la Dives in misericordia”. Dall’altra, “la Giornata mondiale della gioventù, tenutasi dal 25 luglio al 1° agosto scorsi a Cracovia, proprio sulle orme del Papa polacco. Come ideatore di queste Giornate, san Giovanni Paolo ne è stato proclamato il patrono”, spiega il vescovo, che ha partecipato personalmente all’incontro mondiale di Cracovia con quasi duecento giovani dalle parrocchie della diocesi. “Vocazione universale alla santità”, questo il titolo dato alla Peregrinatio di Carpi, che intende essere “di aiuto e di stimolo a riscoprire il ruolo della Chiesa nel mondo – sottolinea monsignor Cavina – e il valore della presenza dei laici nella società, chiamati, in quanto battezzati, come ha costantemente ricordato Giovanni Paolo II, a essere santi”. Guardando “con speranza” alla prossima riapertura della cattedrale, in programma per il 25 marzo 2017 – hanno già confermato la loro presenza il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, e il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana –, “la Chiesa madre della diocesi, tempio di pietra, che richiama noi, tempio di pietre vive, appunto alla nostra vocazione”. Con l’auspicio che, conclude il vescovo, la Peregrinatio possa “offrire alle giovani generazioni la possibilità di conoscere una grande figura di Pontefice, che ha cambiato il volto della storia, di evangelizzatore, di ‘innamorato della gioventù’, e, nello stesso tempo, agli adulti, in special modo a chi ha compiuto quarant’anni e più, di godere della ‘presenza’ di colui che è stato il Papa di un’intera generazione”.

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