Giovani: firmato oggi protocollo tra Ceer e Ufficio scolastico regionale per alternanza scuola-lavoro

È stato siglato oggi dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Versari, e da monsignor Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna (Ceer), un protocollo di intesa triennale per la promozione dell’alternanza scuola-lavoro nelle scuole della regione. Il protocollo si inserisce nell’attuazione della legge 107/2015 che ha previsto che gli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado svolgano percorsi di alternanza scuola-lavoro della durata complessiva di almeno 200 ore per i Licei e 400 ore per gli istituti tecnici e professionali. L’intesa firmata amplia in regione le opportunità di percorsi in alternanza. Vengono coinvolte realtà che fanno capo agli enti ecclesiastici, operanti in ambiti diversi: dalla gestione e cura del patrimonio storico, artistico, culturale delle diocesi, alle attività di servizio alla persona (assistenza socio-educativa, sostegno alle persone deboli o in difficoltà). Sulla base del protocollo, la Conferenza episcopale predisporrà e aggiornerà l’elenco delle realtà riconosciute dalle diocesi – enti ecclesiastici, istituzioni culturali, associazioni di volontariato e aggregazioni di ispirazione cattolica – che, in possesso delle capacità strutturali, tecnologiche e organizzative richieste, sono disponibili ad ospitare studenti in alternanza scuola-lavoro. L’Ufficio scolastico regionale provvederà alla diffusione dell’elenco, favorendo la collaborazione con le istituzioni scolastiche dell’Emilia-Romagna.

“Il legame tra famiglia, scuola e territorio – afferma monsignor Zuppi – è una sfida per tutti per rispondere al disagio dei giovani, per lottare contro la dispersione scolastica e la crisi non solo economica ma sociale ed etica. Solo insieme si può costruire una società più unita, dove i giovani non si sentano soli e possano crescere come persone salde, cittadini attenti al proprio patrimonio artistico e culturale, basi importanti per la formazione umana e spirituale dell’uomo, attenti all’altro, soprattutto quando è debole. L’intesa si colloca in un quadro di collaborazioni più ampie tra Chiesa, scuola, comune, università, sanità… dove il bene comune è la cosa più bella che tutti abbiamo, per il quale tutti siamo chiamati ad impegnarci”.

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