Diocesi: mons. Milito (Oppido Mamertina-Palmi) agli studenti, “resistere a ogni tentativo di facili risultati”

“L’esercizio permanente al senso del dovere, la fedeltà allo studio serio e qualificato, il tirocinio nelle difficoltà e la gioia delle conquiste, quali sono i risultati scolastici che premiano e appagano l’impegno, rappresentano gli orizzonti entro cui si muove la vita dello studente, che, nelle relazioni con gli altri, ha modo di osservare come tutto ciò, tenuto presente, stimola emulazioni e produce eccellenze di comportamenti virtuosi, gli unici da seguire, resistendo ad ogni tentativo di facili risultati, magari promessi e ottenuti per vie illecite e ingiuste”. A scriverlo è il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, monsignor Francesco Milito in occasione dell’inizio delle lezioni scolastiche. “Siano i libri i primi e veri compagni di scuola”, afferma il presule sottolineando che “amarli, studiarli, annotarli secondo il proprio metodo di studio è come avere relazioni speciali con gli amici più cari. Accanto si pongono anche i mezzi digitali e gli strumenti multimediali, che tanto possono servire per ricerche articolate e tecnicamente meravigliose, ma occorre saperli usare con senso critico e intelligenza creativa. Un anno che scorre su queste corsie porta a una crescita sicura e progressiva e, quando si conclude, segna un punto in più nello sviluppo della propria personalità e della società. Questa è una Buona Scuola che contribuisce ad una scuola buona, cioè ad una comunità fucina di contagiante bontà e laboratorio di vera civiltà”. Mons. Milito fa anche un riferimento alle regioni dell’Italia Centrale, dove il grave sisma del 24 agosto ha distrutto intere comunità e rese inagibili tante case ed edifici scolastici invitando al “rispetto degli ambienti scolastici e dei sussidi che concorrono a una scuola attiva e moderna. Dal rispetto delle strutture, spazio vitale e già educativo, se mantenute pulite e belle, al rispetto delle persone. Il compagno che mi siede accanto è persona che ne è degna come me, e nulla mai può giustificare un comportamento nei suoi confronti, poco educato, a volte violento o di sopraffazione, di bullismo. Le amicizie di questi anni così particolari sono una premessa bella per quelli futuri, quando ci si potrebbe incontrare per la stessa professione a collaborare nelle diverse competenze”.

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