Cardinale Braz de Aviz: ai Minimi di S. Francesco da Paola, “ridare forza del Vangelo a questo momento storico”

“Ridare forza del Vangelo a questo nostro momento storico”. È una delle priorità della Chiesa secondo il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, intervenuto a Paola (Cs) al convegno di spiritualità “Conversione del cuore, penitenza evangelica, opere di misericordia”. “Celebriamo il sesto centenario della nascita di San Francesco nella cornice attualissima del Giubileo straordinario della misericordia” – ha esordito. Riflettendo sulla scelta di povertà minima del patrono calabrese, Braz de Aviz ha richiamato il “desiderio” di papa Francesco di “una Chiesa dei poveri e per i poveri”, sottolineando che “è necessario un ritorno al Vangelo, perché non possiamo vivere una vita secondo quanto ci chiede il Vangelo e un’altra alla stregua di quello che ci chiede la cultura di oggi”. Invitando “a non avere paura della riforma della Chiesa”, ha sottolineato che occorre “ritornare alla sinodalita’, a “camminare insieme, a cominciare dal modo di vivere sia l’episcopato che il sacerdozio, non diminuendo niente di quello che è il Vangelo, ma adattandolo ai tempi nuovi”. Per il porporato occorre “rifare e con ragioni approfondite la vita fraterna”, non solo nelle comunità religiose, ma anche “nella società e nel matrimonio”, perché “la nostra vita cristiana è prima di tutto vita in comune”. L’essenziale, per Braz de Aviz, che si riferisce non solo ai religiosi ma a tutti i battezzati, “è non perdere lo sguardo di Gesù sui fratelli, per donare una luce agli uomini e alle donne del nostro tempo”. Propizio, in questo, “il Giubileo della misericordia”, nel quale “troviamo il tempo favorevole della Chiesa perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti”. Rispetto alla cultura “individualistica” e “alla difficoltà di costruire dei rapporti”, “abbiamo bisogno di approfondire il senso della vita umana guardando alla realtà cristiana per trovare ragioni profonde per recuperare la capacità di incontrarci con gli altri”.

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