Muro di Calais: Secours catholique (Caritas Francia), mette e rischio la vita delle persone. 30 i giovani morti in un anno e mezzo

“Il muro è l’espressione di una vergogna, quella che nega l’esistenza di questi uomini, donne e bambini da mesi presenti sul territorio e quella che evidenzia la mancanza di una vera e propria politica europea, ma anche internazionale, e la volontà di prendersi carico della crisi migratoria”. E’ l’opinione di Didier Degrémont, presidente del Secours catholique Pas de Calais a proposito del muro che l’Inghilterra ha deciso di costruire sul suolo francese per impedire che i migranti da Calais possano raggiungere le coste britanniche. Il muro – fa notare il rappresentante del Secours catholique – che “già da mesi esiste”, mira a detta dei politici a “rafforzare la sicurezza e impedire totalmente che i migranti lo possano oltrepassare”. Ma è “un non senso”. Il muro – sentenzia Degrémont  – non solo “non cambierà nulla” ma “i tentativi di rafforzare le misure di sicurezza non faranno che spingere all’estremo i tentativi di questi uomini e queste donne di tentare il passaggio nel Regno Unito. 30 giovani sono morti nel giro di un anno e mezzo”. E’ una “vergogna” – ha detto Secours catholique – anche la quantità di denaro inglese che verrà impiegata per la costruzione del muro. Un’opera – aggiunge – “che dovrà un giorno sparire”. Ricordando l’impegno concreto del Secours catholique sul “campo” a fianco dei migranti,  Degrémont lancia un appello: “E’ tempo che l’Europa si svegli e che il mondo agisca nella verità. Che si considerino questi uomini, donne e bambini come una ricchezza. Che si cambi l’immagine dei migranti, che i media veicolino la verità e non il sensazionale,  e che i politici agiscano con coraggio”.

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