Suicidio di Tiziana Cantone: Padula (Aiart), “tutti noi possiamo diventare vittime o carnefici”

“La vicenda del suicidio di Tiziana Cantone evidenzia come la responsabilità personale sia sempre più sfumata e indipendente dalla nostra presenza online o offline”. A sottolinearlo è Massimiliano Padula, presidente dell’Aiart, l’Associazione di ispirazione cattolica che educa e tutela gli utenti dei media. Secondo Padula questo caso “è emblematico di come tutti noi possiamo diventare vittime o carnefici di una vera e propria schizofrenia da social. Vittime, come la ragazza napoletana che ha sottovalutato ciò che stava facendo. Carnefici, come l’autore del video e le migliaia di utenti del web che lo hanno visualizzato, replicato, deriso e parodiato in modo incosciente. E continuano a farlo anche adesso che Tiziana non c’è più”. Secondo il presidente dell’Aiart, “dare la colpa al web non fa altro che esimerci dalle nostre responsabilità”: “La rete e i suoi spazi infiniti – aggiunge – altro non sono che traslato dei nostri valori, delle nostre intenzioni, dei nostri vizi. Per questo è necessario educarci medialmente, prendere coscienza cioè dei rischi e delle derive che la Rete può determinare. Serve – spiega Padula – una vera e propria alleanza educativa che impegni famiglia, scuole, associazioni e media nella creazione di una cittadinanza mediale, con diritti e doveri, responsabile e capace di discernimento autentico. Solo così si potrà contribuire ad evitare altre vicende tragiche come quella di Tiziana”.

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