Accoglienza: Antoniano onlus, a Bologna una “casa a tre piani” per “creare nuove relaizoni”

Una casa a tre piani. È l’immagine scelta da fratel Giampaolo Cavalli e fratel Alessandro Caspoli, rispettivamente nuovo direttore e direttore uscente dell’Antoniano di Bologna, per raccontare un anno di Antoniano onlus. Tre piani, tre realtà sociali, una moltitudine di interventi ad hoc che trovano la loro linea nella missione dell’Antoniano: “Viviamo un tempo in cui le relazioni sono sempre più frammentate e le persone sempre più sole. Noi crediamo che la persona abbia un valore insostituibile e che possa realizzarsi pienamente solo in relazione con l’altro. Per questo accogliamo ogni giorno, in nome della carità francescana e della solidarietà, per aiutare, ricostruire legami e creare nuove relazioni”, si legge nelle parole che introducono il bilancio chiuso e firmato dai due frati francescani. Al piano terra di questa casa troviamo gli adulti e le radici di Antoniano onlus nato nel 1953 come mensa per il povero e oggi in grado di dare da mangiare ogni giorno a circa 130 ospiti per un totale di 34.497 pasti distribuiti nell’arco del 2015, grazie al supporto di 198 volontari e all’apertura durante tutto l’anno. 1.107 i colloqui svolti nel 2015 con 6 operatori professionali, da cui nascono i “percorsi relazionali” destinati agli oltre 200 ospiti accolti. Le scale di Casa Antoniano ci portano al secondo piano, quello dedicato ai bambini e alle attività del Centro terapeutico Antoniano Insieme: 6.109 sono le ore di terapia erogate,  per un totale di 282 bambini seguiti. Il terzo piano di Casa Antoniano è quello delle famiglie: da lunedì 9 maggio 2016, grazie anche alla collaborazione con lo Chef Massimo Bottura e la rete di “Chef to Chef” Emilia Romagna, Casa Antoniano ha ampliato i servizi della Mensa “Padre Ernesto”.
Ogni lunedì sera nuclei familiari aiutati dal Centro d’Ascolto di Antoniano onlus o segnalati da altri Servizi Sociali pubblici o privati del territorio, sono accolti e cenano in un ambiente tranquillo e protetto: una mensa per le famiglie.  198 i volontari, i 19.797 i donatori e le aziende locali e nazionali che hanno attivamente contribuito allo sviluppo di ogni progetto.

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