Cortile dei Gentili: Mancini (ambasciatore Italia presso Santa Sede), serve “nuovo paradigma” di sviluppo

“Oggi c’è una prevalente finanziarizzazione dell’economia a libello globale, ma l’economia ha anche una sua dimensione etica, che non dovrebbe essere lasciata indietro”. Lo ha detto Daniele Mancini, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, “padrone di casa” del Convegno organizzato  il 21 settembre a Palazzo Borromeo sul tema: “Verso un’economia più umana e giusta. Un nuovo paradigma economico inclusivo in un contesto di disuguaglianze crescenti”. Presentando l’iniziativa, organizzata nell’ambito del Cortile dei Gentili, in Sala stampa vaticana, l’ambasciatore ha fatto notare che “lo sviluppo oggi non vede più Nord e Sud del mondo contrapposti, ma registra sacche di sottosviluppo anche in Occidente e fasce di reddito crescente anche nel Sud del mondo”. “La crisi che attanaglia i nostri Paesi da circa 10 anni è ancora lì”, ha spiegato il relatore, sottolineando la presenza al convegno del 21 settembre anche delle nostre istituzioni, rappresentante dal presidente del Senato Grasso e della Camera Boldrini, nei saluti iniziali, e del ministro del Lavoro Poletti, che chiuderà i lavori dopo la sessione di scambio tra domande e risposte. Quanto al ministro degli Esteri Gentiloni, in quei giorni a New York, ha inviato un messaggio che sarà letto dallo stesso Mancini. I tre economisti che faranno da relatori – Deaton, Fitoussi e van der Mensbrugghe – “svilupperanno la riflessione su un nuovo paradigma di sviluppo, legato non solo alla crescita economica: un’idea maggiormente inclusiva rispetto al semplice Pil”, ha anticipato Mancini.

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