Germania: più battesimi e matrimoni, meno abiure. Dai numeri una iniezione di fiducia

Le statistiche qualche volta sorprendono in positivo. È questo il caso della pubblicazione dei dati relativi alla Chiesa cattolica tedesca, resi noti nei giorni scorsi. Sembrerebbe quasi che i cattolici tedeschi stiano cercando di esprimere, con una rinnovata azione pastorale e sociale, la volontà di confermare il loro ruolo centrale nella vita della Germania. Il rapporto completo con analisi e commenti uscirà all’inizio del prossimo agosto, ma nel frattempo i soli numeri permettono alcune osservazioni a partire dalla concretezza. Ne emerge, fra l’altro, l’impressione di una certa vitalità ecclesiale. Qualche elemento positivo. Il numero di abiure – un fenomeno che segna alcune chiese nel nord Europa – è per la prima volta diminuito in modo significativo dall’inizio dello scandalo degli abusi sessuali, il quale ha causato una gravissima crisi nei fedeli: 181.925 cattolici hanno abbandonato la loro fede dichiarandolo allo Stato, e si può considerare un risultato relativamente “positivo”, a fronte del drammatico dato del 2014 quando ben 217.716 persone decisero di abbandonare la “Chiesa di Roma”. Ciò nonostante i cattolici continuano a essere la comunità religiosa più grande della Germania
con i suoi 23,7 milioni di membri, il 29 per cento della popolazione totale del Paese. È interessante il confronto tra i numeri delle richieste di ammissione nella Chiesa cattolica – 2.685, con una calo di 124 unità rispetto al 2014 – e il numero dei rientri di fedeli che abiurarono in passato: 6.474, cioè 160 in più rispetto l’anno passato. Questo dato viene valutato come un segno di maturità in quanto molti di coloro che ritornano tra i fedeli spesso hanno scelto di lasciare per reazioni emotive, spinti da moti di ribellione.

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