Monsignor Mansueto Bianchi: don Bettega (Cei), “un uomo mansueto”

“Un uomo mansueto”. Così don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, ricorda oggi al Sir monsignor Mansueto Bianchi, assistente generale dell’Azione Cattolica italiana e già presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, deceduto ieri a Roma per una grave malattia. “Spesso – riflette Bettega – si sente dire che ‘nomen est omen’, come dicevano gli antichi latini; ovvero il nome che porti definisce in qualche modo anche la tua personalità. Il vescovo Mansueto era davvero un uomo mansueto. Sembra un’affermazione banale, quasi ironica, ma in realtà è tutt’altro che così. Biblista per formazione, ha saputo unire la competenza acquisita sul campo alla passione che portava nel cuore: passione per l’ecumenismo e il dialogo, della cui Commissione episcopale è stato presidente, passione per la diocesi di Lucca in cui si è speso come prete e, successivamente, di Pistoia, che ha guidato come vescovo, passione per l’Azione Cattolica che ha servito fino all’ultimo come assistente generale”. Per don Bettega, “si può e si deve parlare davvero di passione: è significativo che anche in italiano, come in altre lingue, il termine ‘passione’ venga utilizzato per parlare di una cosa fondamentale che l’uomo porta nel cuore e per la quale spende la vita, ma anche per dire tutta la sofferenza che l’uomo è chiamato a incontrare in certi passaggi della sua esistenza. Gli ultimi mesi della vita di mons. Bianchi sono stati proprio una passione: accompagnata dai preti assistenti nazionali di Ac con una carità esemplare, degna di massimo rispetto e di sincera riconoscenza, il vescovo l’ha vissuta con la fede di cui la Scrittura molto spesso dà testimonianza, come un lento avvicinarsi all’incontro – così lui stesso si esprimeva”.

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