Colombia: Morsolin (esperto America Latina), “la popolazione è ancora con il fiato sospeso”

La pace in Colombia, grazie alla firma dell’accordo tra il governo e le Farc-Ep il 24 agosto, tiene la popolazione “ancora con il fiato sospeso”. Il prossimo appuntamento decisivo è infatti il 2 ottobre, quando il popolo sarà chiamato ad esprimere il suo giudizio con un referendum. “Molti sondaggi – rileva da Bogotà Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina, dove vive dal 2001 – registrano la possibile vittoria del no. Sarebbe una decisione sconcertante, che cancellerebbe gli accordi firmati il 24 agosto e significherebbe la vittoria della cultura della morte che continuerebbe a perpetrarsi in Colombia”. Il Paese è appena uscito da un conflitto interno durato 52 anni, con centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati. “La Colombia è oggi un Paese ferito dove anche la celebrazione della pace diventa un’arma di contrapposizione – osserva Morsolin -. La popolazione, multietnica e multiculturale, guarda con speranza alla firma degli accordi ma è molto preoccupata per la loro traduzione nella vita quotidiana in un Paese ostaggio delle mafie, campione della disuguaglianza e iniqua distribuzione delle terre, dove i bambini dell’etnia Wayu continuano a morire di fame, con continui omicidi di difensori dei diritti umani, leader indigeni e contadini”. Anche Papa Francesco, in una nota diffusa oggi dalla Segreteria di Stato vaticana, “si compiace della notizia della conclusione delle negoziazioni tra il Governo e le Farc-Ep, al termine dell’intenso processo svolto negli ultimi anni, e intende ribadire il suo appoggio all’obiettivo di raggiungere la concordia e la riconciliazione di tutto il popolo colombiano, alla luce dei diritti umani e dei valori cristiani che si trovano al centro della cultura latinoamericana”.

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