Terremoto: mons. Boccardo (Norcia) ha celebrato la Messa nella tendopoli di S. Pellegrino

“Dinanzi ad una calamità quale il terremoto siamo tutti piccoli, peni di domande e di perplessità, senza parole. Sono qui per dirvi che non siete soli, che c’è una bella rete di solidarietà e di condivisione”. È quanto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo ha detto all’inizio dell’omelia della Messa celebrata ieri pomeriggio a S. Pellegrino di Norcia, nel tendone dove le persone si ritrovano per colazione, pranzo e cena. Ne dà notizia una nota stampa della diocesi. “Tutto quello che come Chiesa possiamo fare lo faremo, ad iniziare dalla ‘ricostruzione’ delle persone”, ha garantito il presule agli abitanti, circa 150 che ora vivono nella tendopoli allestita dalla Protezione civile, della frazione più lesionata dal sisma, insieme a Castelluccio, del comune di Norcia. Mons. Boccardo, dopo aver ricordato nelle preghiere dei fedeli le vittime del terremoto nelle Marche e nel Lazio, ha esortato i presenti a rimanere ancorati alla fede, all’unica roccia che non crollerà mai, Gesù. L’arcivescovo, accompagnato dai Vigili del Fuoco, si è recato ancora una volta in visita al centro del paese, considerato zona rossa e quindi pericolosissima: ha osservato i resti del campanile crollato con la scossa della mattina del 25 agosto e le abitazioni ancor più lesionate rispetto alla precedente visita del 24 agosto. In accordo con la curia arcivescovile di Spoleto le campane sono state messe al sicuro nei fondi di una delle case fuori dal centro del paese, tra le meno lesionate. Mons. Boccardo prima di lasciare S. Pellegrino ha salutato e ringraziato i numerosi volontari della Protezione civile e le forze dell’ordine. La seconda intera giornata del Presule tra le zone terremotate era iniziata con un sopralluogo alle chiese della città di Norcia dei Comuni di Cascia, Poggiodomo e Preci più lesionate – la concattedrale di S. Maria, la basilica di S. Benedetto e l’Addolorata a Norcia; la chiesa di Avendita, quelle di Agriano, quella di Fogliano e l’Abbazia di S. Eutizio a Preci – con il sottosegretario al ministero dell’Interno Gianpiero Bocci e i vertici della Soprintendenza regionale. Tutte, ufficialmente, sono state dichiarate inagibili. “E nella patria natale di S. Benedetto non c’è più un luogo di culto dove la comunità possa ritrovarsi per pregare”. La Caritas diocesana di Mantova ha messo a disposizione una tensostruttura che fungerà da centro pastorale e che verrà posizionata sulla pista di pattinaggio antistante le scuole primarie e dell’infanzia, mentre un’altra sarà montata a S. Pellegrino. Mons. Boccardo nel corso della mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il ministro per i Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini al quale ha illustrato la situazione criticissima del patrimonio artistico nursino.

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